Il “Mammese”
Consapevoli o meno, gli adulti della nostra società, e soprattutto le donne, usano un particolare registro di linguaggio per rivolgersi ai bambini, chiamato “mammese” (motherese)
La logopedia svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio, della comunicazione, delle funzioni orali e della deglutizione in età evolutiva, adulta e geriatrica e dei conseguenti disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi.
Dalla ricerca alla clinica, dal reparto IRCCS alla Onlus di periferia, la mia curiosità mi porta alla continua formazione e all' aggiornamento; il confronto nell'ambiente scientifico è alla base del mio lavoro.
Sono sempre pronta ad accettare nuove sfide, e a mettermi in discussione per cercare i miglior trattamenti tesi al benessere dei miei pazienti con un approccio positivo e costruttivo.
Accoglienza, accettazione motivazione al cambiamento sono il mio propulsore che rendono il rapporto e il percorso con il paziente sereno e propositivo con continui feedback e obiettivi condivisi.
Ho appena avuto in incontro silenzioso con un bambino. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo comunicato nel linguaggio delle stelle. Poi siamo giunti alla stessa conclusione che ci ha fatto scoppiare a ridere nello stesso momento.
Fabrizio Caramagna
Difficoltà, di vario grado, nella comprensione, produzione e uso del linguaggio. Si pone diagnosi ai 4 anni (età in cui lo sviluppo di considera completo) ma, cogliere i campanelli di allarme e l’intervento precoce possono fare la differenza nella evoluzione del disturbo.
Rientrano in questa categoria i bambini fra i 24 mesi e i 3 anni di età che presentano un rallentamento nell’emergere e nello sviluppo del linguaggio, in assenza di altri disturbi di tipo neurologico, sensoriale, relazionale e cognitivo.
Coinvolgono l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo.
Li conosciamo con questi nomi: Dislessia, che indica la difficoltà di lettura Disgrafia e Disortografia indicano le difficoltà di scrittra, Discalculia che indica la difficoltà di calcolo.
Fa parte dei disturbi neuroevolutivi, può essere di natura genetica oppure causata da eventi che interferiscono con lo sviluppo cerebrale. La maggior parte dei sintomi compare in età prescolare. La terapia e l’istruzione aiutano i bambini a raggiungere il livello più alto di rendimento.
Definita anche alto potenziale cognitivo è una caratteristica che si riscontra in circa il 2% dei bambini e dei ragazzi con una intelligenza superiore alla media. E’ importante specificare che ad un alto livello intellettivo non sempre corrisponde una prestazione ugualmente elevata in ambito scolastico. Dal 2019 è inserita dal Miur nei BES (bisogni educativi speciali), per cui necessitano di percorsi scolastici che rispettino le loro peculiarità.
Sono dei disturbi dell’articolazione, caratterizzate da una scorretta pronuncia di uno o più fonemi. I più comuni sono il sigmatismo (la “zeppola”) e il rotacismo ( la “R moscia”). Possono breve cause multiple.
La deglutizione compie fisiologicamente cambiamenti costanti nell’arco della vita, dalla deglutizione fetale, a quella neonatale, infantile fino alla deglutizione adulta intorno ai 7 anni. Se questo non avviene (a causa di meccanismi che alterano la naturale evoluzione di questa funzione) si parla di Deglutizione atipica.
Lo Squilibrio Muscolare Oro-Facciale (SMOF) è caratterizzato dall’alterazione di una o più funzioni orali: deglutizione, respirazione, masticazione, articolazione, posizione della lingua a riposo.
Alterazione della voce, che nella infanzia sono generati prevalentemente da errate abitudini da correggere quali : utilizzo frequente di tono di voce elevato, prolungati accessi di ira, lunghi periodi di pianto.
Si manifesta com una lettura più lenta, e imprecisa rispetto a quanto ci si aspetta per la classe frequentata e per l’età. La diagnosi può essere fatta dalle fine della seconda primaria, ma cogliere i campanelli d’allarme nelle prime fasi di apprendimento (già dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia) può fare la differenza nell’evoluzione positiva.
Si manifesta con errori tipici in scrittura per la mancata automatizzazione della conversione suono – segno grafico. Il numero di errori è significativamente più alto rispetto a quello dei compagni, può essere associata alla dislessia e alla disgrafia.
Deglutizione atipica
"Grazie agli incontri con Antonella siamo riusciti ad evitare di mettere l’apparecchio ortodontico. Non avevo idea di quanto la lingua e la deglutizione potesse modificare la posizione dei denti, il morso, il palato! Consiglio a tutti di approfondire questi aspetti prima di mettere l’apparecchio!"
Disturbo specifico di linguaggio
"Ettore parlava tutto a suo modo e purtroppo non sempre riuscivamo a capire cosa volesse dirci. Questo causa grande frustrazione nel bambino, quindi abbiamo deciso di intervenire subito e in pochi mesi il bambino ha fatto un grande cambiamento. Siamo molto felici di essere intervenuti precocemente!"
Ritardo di linguaggio
"Abbiamo portato Enea da Antonella verso i 30 mesi perché produceva solo pochi suoni. Sono bastati pochi consigli mirati e qualche incontro “di gioco” e già dopo le prime settimane il bambino si è sbloccato! Certo sarà un percorso lungo, ma vedere i risultati subito ci ha tranquillizzati."
Contattami per un primo appunatmento conoscitivo.
Potrai raccontarmi la tua situazione e condivideremo insieme il percorso da fare.
Consapevoli o meno, gli adulti della nostra società, e soprattutto le donne, usano un particolare registro di linguaggio per rivolgersi ai bambini, chiamato “mammese” (motherese)
Piccolo vademecum per valutare il linguaggio nella sua interezza.
Ho lavorato presso l’IRCSS Don Carlo Gnocchi per 10 anni dove ho svolto attività di ricerca clinica, riabilitazione ambulatoriale e consulenze in reparto per pazienti neurologici (Afasia, Disartria, Disfagia). Ho ricoperto inoltre il ruolo di Tutor di tirocinio per gli studenti del corso di Laurea in Logopedia.
Per la Fondazione Modi di Dire Onlus (Prato) ho svolto attività in libera professione con pazienti pediatrici con Disturbi Specifici del Linguaggio, Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Dislalie, Disturbi della Deglutizione, Sindromi Genetiche, PCI.
Attualmente faccio parte dell’equipe formata per la diagnosi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento “DSAPoint” accreditata dalla Regione Toscana, e dell’equipe per la diagnosi e trattamento per i disturbi del Neurosviluppo presso il CentranchIO di Firenze.
Collaboro con il Laboratorio Biosalute, grazie al quale posso con un approccio multidisciplinare, occuparmi della salute del linguaggio, della deglutizione, della fonazione e dell’articolazione degli adulti.
Ha esperienza pluriennale nella riabilitazione e nell’utilizzo di Strumenti Compensativi nei DSA, ha svolto un percorso di Alta Formazione per la riabilitazione a distanza on line. Svolge continuamente attività di formazione ed aggiornamento.
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